Sognando in Lessinia

8 novembre 2010

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Sognando in Lessinia
8 novembre 2010

E' passato un mese dall'ultimo articolo su questo blog! Il tempo mi è letteralmente volato via, e nel susseguirsi degli impegni, inframezzati dall'andar "per colline" il più spesso possibile, mi è volato via tutto il mese. Cerco quindi di rimediare con un articolo più ricco d'immagini del solito: nove scatti per raccontare ciò che ho visto durante questo mese, per condividere quella luce che a volte si ha la fortuna di trovare, come un dono. Con quella luce speciale, che dura sempre troppo poco, e che spesso mi mette una certa ansia. Ansia perché vedo le colline, i boschi, il cielo con le sue nuvole comporre insieme scene per cui non è possibile rimanere insensibili. Allora capisco che è giunto il momento di realizzare lo scatto, quella fotografia per cui sono lì, per la quale ho già predisposto il treppiede, la macchina con la lente giusta e le impostazioni di scatto già decise. Ma nonostante possa sembrare tutto estremamente lineare, l'essere di fronte a qualcosa di
bello, ed essere coscienti del fatto che forse non si riuscirà a renderlo come merita nella fotografia, mi mette a volte un po' d'ansia appunto. Ansia che svanisce quando, arrivato a casa, prima ancora di risistemare l'attrezzatura, scarico tutte le foto sul computer, le visiono rapidamente e procedo alla doppia copia di rito. Ma chiudo qui questa lunga introduzione, e lascio il posto alla prima immagine!

In genere preferisco di misura fotografare con la luce del tramonto, un po' per i colori dalla diversa temperatura, ma in particolar modo per l'opportunità di poter sfruttare il pomeriggio, se non l'intera giornata, per individuare il luogo e la composizione dello scatto che andrò a realizzare. Lo scatto che segue l'ho invece realizzato mentre aspettavo il sorgere del sole (mi trovavo nei pressi della località Parpari – Velo Veronese -VR), aiutato dal cielo libero da nubi all'orizzonte, permettendo così alla prima luce di agire già sulle nubi. L'assoluta assenza di vento ha poi reso perfetta una pozza d'abbeveramento (interrotta solamente da una linea di filo spinato) come specchio per un momento da "bocca aperta":

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Dati di scatto: diaframma f/14, esposizione 0.4 secondi, focale 60mm (Canon 24-105 su Canon 5DMkII), sensibilità 100 iso.

Il sole quindi arriva finalmente ad illuminare le foreste, le montagne e le colline. Adoro, letteralmente adoro la luce brillante e la sensazione di "presenza" che si sperimenta ai limiti del giorno (che sia alba o tramonto poco importa). Ho quindi voluto realizzare una fotografia panoramica, d'ampio respiro, che mostrasse da un alto la meravigliosa foresta delle Gosse (località Parpari) e dall'altro la prima neve caduta sulle colline della Lessinia e su gruppo del Carega (Piccole Dolomiti):

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Dati di scatto: immagine panoramica composta da 8 immagini realizzate in verticale ed unite sul lato lungo. Per tutte: diaframma f/16, focale 250mm (Canon 100-400 su Canon 5dMkII), sensibilità iso 100, 0.3 secondi di posa.

Guardando la foresta nell'immagine sopra, non si può resistere al desiderio di vederla da più vicino, di poter apprezzare i colori delle foglie ed i più minuti particolari. Ecco quindi due immagini "ravvicinate": per la prima, che segue subito, ho voluto una visione ampia, più ambia di quello che si può cogliere con un singolo sguardo. Volevo le foglie illuminate dalla prima radente luce che sbuca da sopra la collina, volevo le foglie già cadute a terra e volevo i sottili tronchi slanciati verso il cielo:

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Dati di scatto: si tratta di 4 scatti verticali (due sotto e due sopra) per aumentare tanto la risoluzione (mai abbastanza quando si parla di foglie e rametti) quanto l'angolo di campo. Per tutti diaframma f/18, focale 17mm (Canon 17-40 su Canon 5dMkII), sensibilità iso100 e come tempi di scatto invece (per ognuno dei 4 scatti ne ho realizzato 3 scatti mediante bracketing per compensare il fortissimo contrasto): 1/5 di secondo, 1/3 di secondo e 0.8 secondi.

Ecco quindi a seguire un'immagine più "tradizionale" come composizione: ho voluto vedere il bosco da fuori, da dove l'uomo negli anni passati ha tagliato per fare pascoli, segando il suo passaggio con le immancabili "laste" in pietra della Lessinia:

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Dati di scatto: si tratta di una panoramica verticale composta da 5 immagini unite sul lato lungo (questo perché ritenevo quantomeno necessario cercare di cogliere quanti più dettagli possibili di questa "tavolozza" di colori autunnali sotto forma di piccole foglie). Per tutte e 5 le immagini: diaframma f/14, focale 330mm (canon 100-400 su Canon 5DMkII), sensibilità iso 100, 0,5 secondi di esposizione.

L'autunno non si manifesta solo stando con il naso all'insù concentrati su foglie dai colori unici, ma anche guardando in basso ai particolari. Come questo gruppo di funghi, che a parer mio incarna perfettamente a modo suo l'autunno:

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Dati di scatto: diaframma f/13, focale 40mm (Canon 17-40 su Canon 5DMkII), 12.3 secondi di posa, sensibilità 100 iso.

La Lessinia è un palcoscenico meraviglioso, un altopiano da cui, se le condizioni atmosferiche lo permettono, godere di scorci lontani oltre che di vicini paesaggi e particolari come visti nelle foto precedenti. E devo confessare che ho un debole per il teleobiettivo quando l'aria è limpida, e se questo succede al tramonto allora ecco un esempio di cosa si può vedere:

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Dati di scatto: diaframma f/14, focale 400mm (Canon 100-400 su Canon 5DMkII), sensibilità 100 iso, esposizione 1/4 di secondo.

Il tramonto si fa quindi più intenso e la luce non è più sufficiente per illuminare le valli. Ecco quindi che le luci dei paesi si accendono mentre in cielo esplode un incendio: ultimo atto di forza del sole.

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Dati di scatto: diaframma f/14, 20 secondi di posa, focale 210mm (Canon 100-400 su Canon 5DMkII), iso 640 (in quanto non volevo un tempo di posa troppo lungo)

Quando infine la notte arriva e le stelle si mostrano allora, invece di ritornare a casa, si può rimanere fuori, ancora una volta con il naso all'insù per vedere cosa succede. E può succedere che, nonostante l'inquinamento luminoso sia una piaga colossale, se la luna non si mostra e se l'aria è limpida per via dei primi freddi, le stelle si mostrino ricamando in cielo un tessuto meraviglioso.
Naturalmente fotografare in assenza totale di luce richiede qualche soluzione alternativa: una di queste può essere quella del Lightpainting, ovvero quella tecnica tale per cui (bloccando l'otturatore della macchina fotografica aperto) si "dipinge" con una torcia elettrica il soggetto che si desidera fotografare. Mi sono quindi concentrato su una sorta di obelisco che si trova a metà strada fra la località Parpari (Velo Veronese – VR) e la località San Giorgio (Bosco Chiesanuova – VR):

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Dati di scatto: si tratta della combinazione di più scatti (per tutti focale 17mm), di cui uno dedicato alla stele illuminandola lateralmente al fine di mettere in risalto la rugosità della pietra ed uno dedicato al prato dietro la stele che altrimenti sarebbe risultato nero. Questi due scatti li ho svolti a con diaframma pari a f/8 e tempo di posa a piacere (con iso100), nel senso che bloccavo la posa B e quindi con la torcia andavo a "dipingere" la luce come mi sembrava meglio, per poi completare l'esposizione. Per il cielo invece ho svolto uno scatto con diaframma pari f/4 e con iso posto a 3200 in modo da avere un tempo di posa pari a 30 secondi ovvero il massimo (per la focale di 17mm su pieno formato) per avere le stelle puntiformi (altrimenti iniziano a disegnare la loro scia). Ad onor del vero 30 secondi sarebbero già troppi, però le stelle appaiono disegnare un piccolo inizio di scia solo portando l'immagine al 100% e comunque non è eccessivo nemmeno visto a tale
ingrandimento.

Concludo infine questo articolo con un'immagine nuovamente realizzata all'alba. Si tratta di una scena, un po' sognante, che vede le "laste" della Lessinia, il bosco reso caratteristico dall'autunno ed il susseguirsi delle colline a comporre questo "quadretto", realizzato poco prima che il sole riuscisse a sbucare dall'ultima collina.

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Dati di scatto: panoramica composta da 2 scatti (sovrapposti sul lato lungo) con diaframma f/16, focale 32mm (canon 24-105 su Canon 5DMkII), iso 100. Per ognuno degli scatti ho svolto due esposizioni (necessarie per compensare la differenza di luminosità fra il cielo ed il terreno): 3.2 secondi e 6 secondi.

Alla prossima!

-Sig-

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Commenti all'articolo:
5 ottobre 2010 - Luigino Snidero
Immagini molto belle e suggestive, ma la prima, con la strada che ti porta dentro la nebbia, è semplicemente splendida! :
3 novembre 2010 - Fabio
Bellissime le foto... a quando un aggiornamento? :D
3 novembre 2010 - sigfridocorradi
Sto preparando una serie di immagini in tema "autunno", un paio di giorni e ci siamo! :)